Varie (s.d.)
Unità
Tipologia: fascicolo o altra unità complessa
Segnatura definitiva: FD - 50
L’u.a. comprende materiale di provenienza diversa e soggetti vari, sempre, però, inerenti alla deportazione. Si tratta, in particolare, di diverse fotografie di cadaveri (sia numerosi cadaveri abbandonati nei cortili dei campi o ammucchiati nelle fosse comuni, su carri o camion, e alcuni dettagli di questi, che singole persone decedute) e di fotografie di sopravvissuti (un gruppo di superstiti festanti alla liberazione di un campo e singoli individui in misere condizioni). Vi sono, poi, delle immagini di militari tedeschi e di comandanti dei campi, dei forni crematori, di un bambino che chiede l’elemosina nel ghetto di Varsavia, di alcune detenute costrette a correre nude, altri detenuti in piedi, nudi, presso una fossa o in divisa, durante un appello. Altre immagini sono tratte dal rapporto Stroop sul ghetto di Varsavia: alcune persone che camminano a mani alzate circondate da militari tedeschi, dei civili, a mani in alto, schierati con la faccia rivolta a un muro, il generale Stroop con i suoi collaboratori nel ghetto. Vi sono, inoltre, una fotografia di un militare intento a leggere il cartello posto dagli alleati all’ingresso del campo di Belsen e un’immagine della riproduzione in cera di un detenuto incatenato, osservato da tre uomini, del museo delle cere di Londra.
Consistenza:
32 fotografie; 75×115 mm – 285×355 mm + 9 fotocopie di disegni o fotografie; 1 fotocopia di una cartina dei campi nazisti; 1 cartoncino con didascalia bilingue; 2 ritagli di giornale o opuscoli (con immagini); 1 foglio (con l’indicazione “vetrina N”); 32 stampe fotografiche in bianco e nero (Caeb)
Nota dell'archivista:
Note alla descrizione: 14 fotografie non recano alcuna annotazione, alcune potrebbero essere riproduzioni di mostre o libri, dal momento che hanno titoli o didascalie. Sulle fotografie rimanenti le segnature sono le più varie; in alcuni casi si tratta semplicemente di numeri manoscritti (in un caso al numero manoscritto se ne aggiunge uno apposto mediante un timbro) sul retro; altre fotografie hanno, non sempre sul retro, indicazioni di lavoro, relative alle dimensioni e al tipo di “taglio” da dare all’immagine. Sul retro di una fotografia vi è l’indicazione, manoscritta, “originale prezioso Steiner”. Altre stampe hanno brevi didascalie, sia dattiloscritte che manoscritte, scritte direttamente sulle fotografie o scritte su cartoncino e poi incollate (sono didascalie in italiano, in inglese e in polacco). Una fotografia presenta, su entrambi i lati, il timbro dell’archivio di Auschwitz e, sul retro, un numero manoscritto. Una fotografia ha il timbro del “Zydowski instytut historyczni” di Varsavia e una didascalia manoscritta, probabilmente in polacco. Infine, una fotografia è stampata su carta con una corona e l’indicazione “Crown copyright service”; la medesima fotografia reca una lunga didascalia dattiloscritta, capeggiata dall’indicazione “British official photograph” e chiusa dalla data “june, 1945”; sulla fotografia compaiono anche dei numeri manoscritti (alcuni cancellati) e una indicazione di misura.
Link risorsa: http://www.archimistaweb.polimi.it/fonds/702/units/44966