Dal Fabbro, Cesare ( 1870 - 1941 )

Tipologia: Persona

Profilo storico / Biografia

Cesare Dal Fabbro nacque a Verona il 22 aprile 1870. Compiuti gli studi classici nella città natale, nel 1888 entrò all’Accademia militare di Torino, per essere ammesso – due anni più tardi – alla Scuola di applicazione di artiglieria e Genio, dalla quale venne licenziato con il grado di tenente. Venne allora destinato alla Brigata specialisti di stanza a Roma, dove poté iniziare a dedicarsi agli studi aeronautici. Dopo un soggiorno in Francia, dove era stato inviato per l’acquisto di materiale aerostatico, si convinse della possibilità di realizzare tali materiali anche in Italia, ma non riuscì ad ottenere i finanziamenti necessari da parte del Ministero della guerra. Grazie, comunque, al sostegno di Mario Maurizio Moris e ai contributi della Ditta Gavazzi e dell’industriale chimico Paolo Pozzi, l’11 giugno 1894, l’aerostato da lui progettato compì la sua prima ascensione libera.
Durante gli anni trascorsi alla Brigata specialisti entrò in contatto con Almerico da Schio ed Enrico Forlanini. Quest’ultimo, da anni impegnato negli studi aeronautici, lo invitò a trasferirsi a Milano per collaborare con lui alla realizzazione di un innovativo tipo di dirigibile semirigido. I suoi superiori, comprendendo l’importanza del progetto, consentirono ed agevolarono allora il suo trasferimento al Genio di Pavia con sede in Milano (1901).
Il cantiere venne impiantato in Crescenzago dove, dopo nove anni di studio, il dirigibile F1 “Leonardo da Vinci” fu finalmente completato. La prima ascensione fu compiuta il 22 luglio 1909, e a questa ne seguirono numerose altre, compreso un sorvolo di Milano il 15 dicembre 1909, che destò enorme impressione nell’opinione pubblica. Tale successo contribuì a consolidare la collaborazione fra Dal Fabbro e Forlanini, che insieme si occuparono ancora della realizzazione di nuovi dirigibili: F2 “Città di Milano”, F3, F4, F5 e F6.
La competenza acquisita con gli studi e l’esperienza gli valsero l’assegnazione della prima Cattedra di aeronautica presso l’Istituto tecnico superiore di Milano, che tenne dal 1910 al 1915. Nel 1915 venne promosso al grado di Colonnello del Genio e due anni più tardi venne nominato direttore tecnico dell’aviazione militare con sede in Torino, incarico che mantenne fino al 1918, quando, dietro sua esplicita richiesta, venne inviato al fronte. Al termine del conflitto, destinato a Trento, si impegnò nella rinascita di quelle terre devastate.
La fine della guerra coincise con la fine dell’attività dell’azienda “Leonardo da Vinci” creata da Forlanini per la costruzione dei dirigibili, inducendo Dal Fabbro ad assumere le redini della ditta Isotta-Fraschini, che abbandonò per motivi di salute dodici anni più tardi. Durante la guerra d’Etiopia, su incarico del Ministero della guerra, collaborò alla direzione della ditta Alfa Romeo e successivamente seguì una società che si occupava della costruzione di un acquedotto.
Al suo ingegno vanno attribuiti numerose innovazioni tecniche nel settore aeronautico: alluminatura dei tessuti, reti di canapa imbevuta di carbolineum, sospensioni triangolari, valvole di alluminio, cavi di ritegno d’acciaio, verricelli di manovra, nuovi tipi di cilindro resistenti ad alte pressioni, ecc. Non bisogna poi dimenticare la sua collaborazione alla realizzazione degli idroplani Forlanini e gli studi per un sommergibile al quale si interessarono le tedesche Officine Krupp. Partecipò all’attività della Commissione scientifico-tecnica per l’esame delle invenzioni di guerra, della Commissione del Consorzio industriali metallurgici di Milano, della SIAI, dell’Ala Littoria e del Touring Club, presiedette il dopolavoro dell’Isotta Fraschini e della Mutua aziendale dell’Alfa Romeo.
Morì a Milano il 13 marzo 1941.

Complessi archivistici