Riordino e inventariazione del Fondo Ferruccio Rezzonico (2022-2023)

Tipologia d'intervento: riordino - concluso

Laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1954 con il massimo dei voti, Ferruccio Rezzonico collabora dal ’55 con gli studi di Vittoriano Viganò e dei BBPR e apre a Milano il proprio studio professionale di architettura e urbanistica nel 1963. Professore associato di Tecnologia dell’Architettura presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, ricopre incarichi amministrativi nel comune di Olgiate Comasco (assessore all’urbanistica e programmazione; assessore all’edilizia popolare), collabora con la Triennale, è impegnato in numerosi congressi, mostre, conferenze e progetti di ricerca. È presidente dell’Ordine degli architetti della Provincia di Como dal 1970 al 1974.

Il Fondo conserva la documentazione relativa all’attività professionale del soggetto produttore nell’ambito della progettazione architettonica e dell’urbanistica, attività legata anche all’impego accademico e di ricerca presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e all’impegno civile. Dalle carte del fondo – lucidi, copie eliografiche, disegni esecutivi, dettagli tecnici, schizzi, appunti manoscritti, dattiloscritti, corrispondenza, fotografie di siti, cantieri, realizzazioni, documentazione normativa, rassegne stampa, perizie, computi metrici – è possibile cogliere l’intero iter del progetto architettonico e del piano urbanistico. Di notevole interesse sono anche le carte che documentano la partecipazione a concorsi, convegni, soprattutto di argomento urbanistico, con particolare riferimento all’edilizia sociale.

La sua consistenza è data in 217 faldoni ; 30 rotoli di disegni di progetto ; 2 scatole di materiale fotografico divisi in laste di vetro e stampe fotografica; 2 volumi fascicolati (questi ultimi allegati al fondo, ma presenti autonomamente ad Archivi Storici anteriormente alla donazione del Fondo Rezzonico). I due volumi documentano l’attività professionale e scientifica di Ferruccio Rezzonico relativamente agli anni 1954 – 1981.

Il Fondo è stato donato ad Archivi Storici del Politecnico di Milano nel luglio del 2018 e trasferito presso la sede di A.S. al Campus Bovisa Candiani del Politecnico di Milano, in via Candiani 72.

Il progetto di riordino viene approvato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia in data 24.05.2021.

L’incarico di riordino e inventariazione è stato affidato dall’allora capo servizio di Archivi Storici del Politecnico di Milano arch. Cristina Mandelli all’archivista Marco Vitale che ha iniziato il lavoro nell’ottobre del 2022 e lo ha concluso nel giugno 2023.

Il Fondo Ferruccio Rezzonico, per precisa scelta del soggetto produttore, risulta suddiviso fisicamente in tre grandi partizioni che ne documentano l’attività progettuale e di ricerca: faldoni (serie “Documenti di progetto”), tubi (serie “Disegni di progetto”), scatole di fotografie (serie “Raccolta fotografica” ulteriormente suddivisa in “Lastre” e “Fotografie”).

I faldoni, considerati ciascuno come unità archivistica, possono contenere più progetti (soprattutto all’inizio dell’attività professionale dell’Architetto) ma più spesso conservano un progetto solo, quando il progetto – di particolare rilevanza – non occupa invece più faldoni collocati in ordine consecutivo. Proprio per questo, per non spezzare questa continuità di disegno, si è scelto di rispettare l’ordine stabilito dal soggetto produttore con puntuale numerazione dei faldoni stessi. Si tratta di un ordine sostanzialmente cronologico, con qualche lieve discrepanza dello stesso dovuto alla necessità di non suddividere quanto intellettualmente e professionalmente egli riteneva andasse tenuto insieme. Le unità di condizionamento originali, in ottimo stato di conservazione, sono state mantenute con il loro originale numero progressivo.
Per i tubi e le fotografie si è reso invece necessario un riordino cronologico. Le unità di condizionamento originali dei tubi e delle lastre sono state pure mantenute. Le stampe fotografiche e i negativi sono stati condizionati in buste di carta non acida.

Le unità archivistiche sono state descritte fisicamente, dando conto dei materiali che le costituiscono, dei quali è stata data la consistenza numerica in carte (cc.) o in tavole (tav.) nella sezione “Disegni di progetto” o, nella sezione “Raccolta fotografica” in lastre, positivi, negativi.

I titoli delle unità archivistiche sono stati uniformati, mettendo in primo piano il luogo del progetto – come da indicazione del soggetto produttore – sciogliendo quando possibile gli acronimi, e uniformando così le indicazioni su uno stesso progetto situate in più punti del Fondo. Quando il faldone conteneva progetti situati in più luoghi gli è stato attribuito un titolo generico comprensivo (es. Progetti di edilizia sociale). Nell’area della descrizione è stata conservata l’ortografia del soggetto produttore, rispettando abbreviazioni, acronimi, differenze nell’uso delle maiuscole, punteggiatura e integrando, all’occorrenza, tra parentesi quadre. Le date sono pressoché sempre ricavate dal materiale archivistico. Solo nella sottosezione “Lastre” sono state in alcuni casi attribuite e risultano pertanto tra parentesi quadre.

Responsabili

  • Archivi Storici, Politecnico di Milano

Soggetti coinvolti

  • Archivi Storici, Politecnico di Milano [promozione]
  • Archivi Storici, Politecnico di Milano [realizzazione]

Complessi archivistici