Albricci, Gianni (1937 - 1992)
95 unità archivistiche collegate (totale del complesso)Fondo
Consistenza archivistica: 95 u.a.
Abstract:
Il Fondo Giovanni Albricci conserva il materiale prodotto dall’arch. Albricci attivo professionalmente a Milano e in Lombardia tra gli anni Quaranta e Novanta del secolo scorso. I materiali, donati dagli eredi Albricci ad Archivi Storici del Politecnico di Milano nel 2016, sono stati interessati da lavori di riordino e inventariazione iniziati nell’aprile 2024 e terminati nel mese di novembre 2024.
Il fondo è costituito da tavole e documenti di progetto, premi e riconoscimenti conservati nel Deposito 3 di Archivi Storici si tratta di 16 tubi, 1 cartella dim.130×100 cm, 1 cartella dim. 110×85 cm, 1 cartella 40 × 50 cm, 1 faldone, 1 raccoglitore azzurro, 1 scatola con lastre collocati su 2 ripiani di un armadio compattabile, e nel Deposito 1 in n. 2 tubi di dim.15×15×154 cm in armadi verticali.
Il fondo archivistico di Giovanni Albricci (27 gennaio 1916 – 6 dicembre 2001) laureato e assistente volontario al Politecnico di Milano, progettista alla scala dell'arredo fino a quella urbana, raccoglie la sua attività professionale. Il fondo documentale è costituito da tavole di progetto (lucidi in rotolo), documenti di progetto (elaborati grafici e fotografie), premi e riconoscimenti. Il fondo è attualmente conservato da Archivi Storici presso la sede di Bovisa del Politecnico di Milano. Il fondo dopo l'inventariazione analitica conserva la documentazione in tre serie: 1. Tavole di progetti: 38 u.a.; 2. Documenti di progetto: 47 u.a.; 3. Premi e riconoscimenti: 10 u.a.
Storia archivistica:
Il fondo “Arch. Gianni Albricci” raccoglie materiale relativo all’attività professionale di Gianni Albricci che si svolge prevalentemente a Milano e nel Nord Italia interessando cinque decenni del dopoguerra. Attivo nella progettazione architettonica e urbanistica, nel design, nell’allestimento, esordisce professionalmente con il riordino della stazione di Milano delle Ferrovie Nord. Tra le sue opere edifici industriali e religiosi, terziari, residenziali, e negozi. Realizza lavori in collaborazione con l’arch. Marco Zanuso dall’albergo rifugio in Valmalenco alla villa Scotti a Pian di Sole alla fine degli anni Trenta fino a metà anni Quaranta per concludere con la progettazione di mobili in serie. Mentre in collaborazione con l’architetto Bruno Setti realizza a Sondrio una serie di progetti come lo stabilimento per il Cotonificio Fossati e il restauro del vecchio e progettazione e costruzione del nuovo Ospedale. Seguono progetti sulla scala urbanistica e dell’edilizia pubblica come i complessi residenziali INA casa di Cesate (in collaborazione con gli architetti F. Albini, L. Belgiojoso, E. Castiglioni, I. Gardella, E. Peresutti, E. Rogers) e in via Feltre a Milano (in collaborazione con glia architetti G. Pollini, G. Boschetti, V. Cerettti, L. Figini). Poi un lotto di case nel quartiere C.E.P. Monterosso a Bergamo, un edificio nel complesso di case popolari per la Coopertiva XXIV Maggio a Figino Milanese. Realizza anche edifici religiosi come il complesso parrocchiale di San Gregorio Barbarigo a Milano e architetture funerarie come la collaborazione nel 1939 da studente al progetto per il Sacrario nel Palazzo delle Federazione dei fasci di Milano dell’architetto Piero Portaluppi e in seguito l’Ossario e lapide per lo scultore Franco Lombardi al famedio del Cimitero monumentale di Milano nel 1973.
Il fondo è stato acquisito con il corredo di un elenco sommario che si presenta ordinato per tipologia di materiali e modalità di conservazione. Quantitativamente contenuto, ma di notevole interesse e qualità, è composto in prevalenza da disegni di progetto e materiale archivistico ripartito in scatole, tubi, rotoli così suddiviso:
12 scatole parallelepipede; 2 tubi rigidi; 5 rotoli carta; 2 tavole 100×70; 1 fotografia; 1 faldone con cartellette numerate (INA-CASA) con 21 buste trasparenti con foto ed elaborati grafici di alcuni lavori + 1 CD; 1 raccoglitore.
La sua acquisizione è stata un significativo arricchimento delle collezioni di Archivi Storici, poiché documenta l’attività di un esponente di rilievo del rinnovamento dell’architettura milanese nel dopoguerra. Sulle scatole e i tubi sono presenti segnature e altre tracce dell’ordinamento impostato quando il fondo era personale e privato.
L’intervento di inventariazione analitica è stato articolato nelle seguenti fasi:
Fase 1 – Analisi sistematica del fondo e redazione di un progetto di riordino e inventariazione
Nel 2024 è stato redatto un Progetto di riordino e inventariazione del Fondo, poi sottoposto e approvato dalla competente Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia.
Fase 2 – Riordino e inventariazione
L’inventariazione delle tavole e dei documenti di progetto del Fondo Gianni Albricci è stata avviata nell’aprile 2024 e completata nel novembre 2024.
Per ogni unità archivistica (fascicolo, cartella, rotolo) sono stati rilevati i seguenti dati:
1 – Titolo dell’unità
2 – Contenuto dell’unità
3 – Estremi cronologici (anno-mese-giorno, dove possibile)
4 – Eventuali note
5 – Segnatura archivistica
6 – Indicazione delle segnature precedenti
I progetti e premi con segnatura da 1 a 17, originariamente avvolti in carta da pacco, sono stati inseriti in fogli di carta non acida e inseriti in un unica unità di condizionamento: 1 cartella di dim. 130×100 cm.
Per tutte le tipologie di documentazione è stato effettuato un riordino esclusivamente informatico per estremi cronologici. Il riordino fisico ha riguardato esclusivamente la disposizione dei tubi per formato all’interno delle pareti E77-78-79-80 del compactus del Deposito 3 e in un armadio del Deposito 1. È stata mantenuta, ove possibile, la collocazione dei rotoli nei tubi originari, così come assegnata dall’architetto Albricci.
In seguito alle operazioni di riordino e inventariazione, il Fondo Gianni Albricci risulta costituito complessivamente da 95 unità archivistiche che sono state organizzate in 3 serie.
Fase 4 – Etichettatura finale
Tutte i tubi, i rotoli e le cartelle contenenti gli elaborati grafici e le buste, i fascicoli sono stati etichettati. L’etichetta riporta la segnatura archivistica, il titolo e gli estremi cronologici.
Attualmente sia il fondo Gianni Albricci è conservato nello stesso edificio 1 del Campus Bovisa Candiani, in via Candiani 72, da Servizi Bibliotecari e Archivi, Area Campus Life.
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Albricci, Gianni 1916 gennaio 27 - 2001 dicembre 6
Progetti
Fonti
- Albricci = Anty Pansera, Storia e cronaca della Triennale, Longanesi&C, 1978
- Albricci = Renato Bazzoni, Negozi, G. G. Gorlich
- Albricci = Ordine degli Architetti Milano, Cinquant'anni di professione : 1941-1991 / Ordine degli architetti della provincia di Milano, Elegraf, 1992
Compilatori
- Schedatura: Luciana Gunetti
- Revisione: Luciana Gunetti
Link risorsa: http://www.archimistaweb.polimi.it/groups/PolimiArchiviStorici/fonds/1346