Manifesti e locandine (1942 - 1978)
136 unità archivistiche collegateSerie
Consistenza archivistica: 111 manifesti su supporto cartaceo, 43 unità su supporto laminato, 47 unità su supporto telato
La serie conserva i manifesti prodotti da Steiner dall'opera del 1942 realizzata per Savoma medicinali ai manifesti realizzati nel 1974 prima della morte.
I pezzi conservati nella serie danno conto perfettamente dei trent'anni di produzione artistica di Steiner; sono qui infatti rappresentati quasi tutti i più significativi committenti commerciali (Feltrinelli, Rinascente) ed è qui testimoniato l'attivismo politico di Steiner nelle file del Partito comunista italiano (anche se non mancano lavori per organizzazioni sindacali e per il Partito socialista italiano).
Particolarmente rappresentata è l'attività grafica svolta da Steiner per i convegni dell'ANED − Associazione nazionale ex deportati, per la 36esima Biennale di Venezia e per numerose edizioni del festival dell'Unità (dal 1948 al 1974); per quanto riguarda le feste dell'Unità è stato mantenuto nel titolo delle schede relative un'autonomia formale delle feste de "L'Unità", senza una diretta citazione del Partito comunista italiano, di cui il giornale era organo politico.
L'importante contributo scientifico dato da Albe e Lica Steiner con il Corso per corrispondenza “Storia e tecnica della Cartellonistica” del 1971 alle definizioni di merito sulle funzioni dei manifesti si riflette, come segnalato nell'inventario di Ciagà, nella produzione per "diverse commesse professionali inerenti la propaganda politica, sociale e culturale, piuttosto che la pubblicità di prodotti e servizi. Se nel primo caso la finalità del manifesto è legata all'informazione e al consenso politico e sociale, nel secondo la finalità è esclusivamente di carattere commerciale e quindi rivolta al consumo” (Ciagà 2000).
L'archivio documenta bene anche la formula progettata da Steiner per le mostre itineranti, come ben spiegato nell'introduzione alla serie manifesti presente nell'inventario precedente:
“La serie conserva anche i manifesti, o meglio i cartelloni, di tre mostre a tema itineranti − L'Avanti! Ha una storia (1953), la mostra fotografica del 20° anniversario della Resistenza (1963) e la mostra sull'Imperialismo (1965) − una formula inventata proprio da Albe Steiner per permettere la massima circolazione delle idee con la minima spesa, garantita per ognuna di esse dalla rigorosa sequenza logica dei pannelli, dalla medesima impostazione grafica (caratteri, colori, formati) e dalla semplicità dell'allestimento. La possibilità di allestire contemporaneamente in luoghi diversi la stessa mostra fa sì che i diversi cartelloni esposti siano considerati non delle copie quanto piuttosto dei multipli” (Ciagà 2000).
L'inventario di Ciagà ordinava i manifesti per estremo cronologico iniziale, con qualche inesattezza di datazione (per esempio MN/050 − Società per lo studio del ricambio in cui non venivano segnalati e distinti due diversi congressi oppure MN/028 manifesto del PCI non del 1952 bensì del 1958 e tra l'altro appartenente alla serie descritta nel MN/035) o con qualche errore concettuale (per esempio MN/016 del 1949 in cui veniva attribuito ad Alberganti un discorso commemorativo della morte di Togliatti avvenuta, come noto, nel 1964); fisicamente i manifesti si presentavano in un grave stato di disordine, privi di segnatura e senza alcun riferimento all'inventario; in moltissimi casi si sono rilevati casi di promiscuità fisica tra manifesti prodotti da Steiner, manifesti raccolti (erroneamente collocati nella cassettiera dei manifesti di Steiner e non in quella dei manifesti raccolti) e materiale utilizzato per mostre (risalente agli anni Novanta o Duemila).
Numerosi pezzi erano conservati in una busta di plastica; codesti contenitori, potenzialmente molto dannosi per la documentazione cartacea, si erano parzialmente incollati alla documentazione cartacea; l'intervento messo in atto per liberare i manifesti è stato piuttosto delicato ma ha permesso che i manifesti non riportassero alcun danno.
Numerosi pezzi risultavano mancanti nella versione cartacea, senza che la lacuna fosse segnalata in alcun modo nell'inventario precedente.
Le mancanze della versione cartacea trovavano una parziale integrazione con la versione del manifesto su superficie telata o laminata (prodotta successivamente alla versione cartacea); l'integrazione non era in alcun modo segnalata sull'inventario e i pezzi telati o laminati si trovavano sparsi per l'archivio senza alcun tipo di organizzazione.
Alla fine della schedatura e del riordino risultavano comunque mancanti i seguenti manifesti, segnalati invece come presenti nell'inventario Ciagà (MN/010; MN/017; MN/021; MN/022).
Il presente intervento ha previsto un riordino in ordine cronologico; per ogni manifesto sono indicati committenza, estremi cronologici, misure, stampatore ed eventuale presenza della firma di Steiner sul manifesto; il contenuto dei manifesti è stato trascritto (separando le diverse righe con il simbolo "/"), eccezione fatta per i cosiddetti "manifesti giornale", per cui sono stati trascritti solo gli elementi di maggiore rilevanza.
Sono stati in linea di massima mutuati dall'inventario precedente i criteri di accorpamento dei manifesti, intervenendo solo in casi di accorpamenti arbitrari o erronei
Quando una campagna di propaganda o di pubblicità utilizza vari mezzi di diffusione (manifesto, pieghevole, menu), ed è stata utilizzata sempre la stessa immagine − immagine coordinata − in modo che la comunicazione risulti immediatamente riconoscibile nelle sue diverse manifestazioni, il materiale è stato aggregato in un’unica unità, dando conto nella scheda delle diverse tipologie fisiche presenti all'interno della camicia.
Come già segnalato nell'inventario Ciagà, "I manifesti presentano generalmente il formato standard 70×100, ma esistono anche formati doppi 140×100, formati più piccoli (locandine, volantini e pendenti) e fuori formato".
Le 136 unità possono quindi essere presenti su supporto cartaceo, telato o laminato: 111 unità sono conservate in versione cartacea, 43 unità su supporto laminato, 47 unità su supporto telato. Alcune unità sono riprodotte su più di un supporto.
Gli ultimi tre manifesti della serie (134, 135 e 136) sono successivi alla morte di Steiner e sono stati collocati in questa serie documentaria solo in via provvisoria.
Tutti i manifesti sono conservati in camicie di carta non acida, con la ovvia esclusione di quelli telati (conservati in due appositi armadi) o laminati (conservati in apposite scatole).
Le 136 unità sono conservate nelle camicie collocate nella cassettiera dei Manifesti di Steiner; su ogni camicia è stata indicata la segnatura al centro e sul lato della camicia (allo scopo di rendere più rapida l'identificazione dell'unita); all'esterno di ogni cassetto è stata apposta un'etichetta con l'indicazione delle segnature conservate all'interno del cassetto.
Per i manifesti per cui non esiste una versione cartacea (ma solo una versione laminata o telata) è stato inserito un rimando nella cassettiera che conserva i manifesti in versione cartacea.
La sigla identificativa della serie utilizzata nel precedente inventario era MN; quella attuale è MS.
Compilatori
- Schedatura: Gabriele Locatelli (archivista Caeb)
Link risorsa: http://www.archimistaweb.polimi.it/fonds/687