Bottani, Ercole ( 1897 febbraio 11 - 1978 )

Tipologia: Persona

Profilo storico / Biografia

Nato a Volpago del Montello (Treviso) l’11 febbraio 1897 da Carlo e Virginia Vicino, Ercole Bottani si laureò nel marzo 1922 in ingegneria industriale (Sezione elettrotecnica) al R. Politecnico di Milano con lode e medaglia d’oro. In gioventù aveva frequentato i primi anni di scuola elementare a Padova (1902 – 1905), terminando poi il ciclo a Milano nel 1906 – 1907. Si era quindi iscritto alla Scuola tecnica industriale Barnaba Oriani, passando nel 1910 alla Scuola industriale milanese (ora Istituto industriale Feltrinelli), dove frequentò i corsi di fisica e di elettrotecnica del prof. Angelo Barbagelata, docente del Politecnico.
Abilitatosi alla libera docenza in elettrotecnica nel 1928, Bottani iniziò una brillante carriera sia nel campo della didattica che in quello professionale. Già collaboratore e socio di Barbagelata come assistente presso l’Istituzione elettrotecnica Carlo Erba del Politecnico, poi suo sostituto, aveva svolto con lui nel corso degli anni venti un’impegnativa attività sperimentale, occupandosi prevalentemente di misure elettriche e dedicandosi in particolare alla messa a punto e alla successiva applicazione in diversi impianti idroelettrici del metodo elettrochimico per la misura delle portate, sperimentato dallo stesso Barbagelata tra il 1919 e il 1925.
Nel 1929 Bottani ebbe il suo primo incarico didattico presso la Scuola di perfezionamento per ingegneri elettricisti dell’Istituzione Carlo Erba, per la quale istituì un corso di Complementi di elettrotecnica.
Nel 1931 – 32 ottenne invece l’incarico di Tecnologie elettriche II (prosecuzione di Tecnologie elettriche I, poi Impianti elettrici II) del corso di laurea in ingegneria industriale elettrotecnica presso il Politecnico di Milano, che mantenne fino al 1954.
A partire dal 1939, fino al 1950, svolse un corso di elettrotecnica per la laurea in chimica industriale e in fisica nella Facoltà di scienze dell’Università degli studi di Milano. Nel 1937 vinse poi il concorso per una cattedra di misure elettriche al Politecnico, dove a partire dal 1939 – 40 insegnò elettrotecnica generale, divenendo anche direttore dell’omonimo istituto, che lasciò soltanto nel 1963. Mantenne la cattedra di elettrotecnica per 20 anni, fino a quando, istituita la laurea in ingegneria elettronica, passò a Campi elettromagnetici e circuiti.
Nel 1955, insieme al rettore Gino Cassinis, contribuì alla fondazione del Centro calcoli numerici, il primo centro di calcolo elettronica in Europa aperto anche alle industrie, che diresse poi insieme allo stesso Cassinis, a Luigi Amerio, a Francesco Vecchiacchi e a Luigi Dadda. L’anno successivo istituì invece il CESI, ovvero il Centro elettrotecnico sperimentale italiano “Giacinto Motta”, di cui rimase presidente fino alla morte, avvenuta a Milano il 17 giugno 1978.
Nell’ambito universitario fu molto attivo anche come animatore dell’Associazione laureati, che nel 1964 lo nominò presidente onorario.
Raggiunti i limiti di età, Bottani lasciò l’insegnamento attivo nel 1967 e fu collocato a riposo nel 1972.
Nel campo energetico egli svolse un’intensa attività, cominciata con la nomina nel 1945 a commissario per l’energia elettrica dell’Italia settentrionale (carica che mantenne fino al 1950) e sviluppatasi successivamente in diversi studi e consulenze sul problema energetico che lo portarono ad avere relazioni con le più importanti ditte produttrici e consumatrici di energia (ANIDEL, Edison, ENEL, SAE, SIP, ecc.) e con le aziende costruttrici di impianti e centrali (Acciaierie Falk, Ercole Marelli, Franco Tosi, Pirelli, Magneti Marelli, Montecatini, ecc.).
Fu inoltre presidente della Sezione di Milano dell’Associazione elettrotecnica italiana (AEI) dal 1940 al 1942; della Siemens dal 1950 al 1965; della Commissione consultiva per le correnti vaganti dal 1952; dell’Associazione nazionale delle industrie elettrotecniche ed elettroniche (ANIE) dal 1952 al 1964 (dopo esserne stato consigliere e membro del collegio dei probiviri, nonché capo del Gruppo elettrodomestici); di vari sottocomitati del Comitato elettrotecnico italiano (CEI); collaborò con altri enti importanti come l’Istituto italiano del Marchio di qualità, l’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI), l’Istituto internazionale delle comunicazioni; fu socio, consigliere o promotore di numerosi istituti culturali come l’Istituto Lombardo, il Seminario di matematica e fisica, il Tempio voltiano, il Museo nazionale della scienza e della tecnica “Leonardo da Vinci”, il Rotary Club di Milano; fu membro dei consigli d’amministrazione degli istituti tecnici industriali statali “Giacomo Feltrinelli” ed “Ettore Conti”, nonché dei consigli di amministrazione di diverse banche, assicurazioni ed imprese diverse.
Bottani svolse poi un’intensa attività professionale anche all’interno dell’Ordine e del Collegio degli ingegneri di Milano, nel primo in qualità di presidente dal 1961 al 1963 e nel secondo come rappresentante della Siemens.
Molto attivo anche nel campo dei trasporti, egli fu presidente della Sina dal 1962 al 1977, vicepresidente della SAV dal 1963 al 1978, vicepresidente della Savigliano dal 1965 al 1974, presidente e fondatore della Metropolitana milanese dal 1956 al 1961 ed esperto e collaboratore delle Ferrovie dello Stato, dell’ATM e delle più importanti società autostradali.
La sua attività politica, infine, legata alla Democrazia cristiana, si sviluppò come consigliere del Comune di Milano ed assessore all’edilizia dal 1946 al 1956.
Della sua produzione scientifica si ricordano, tra le altre, le seguenti pubblicazioni: Teoria, errori ed approssimazione del metodo chimico – elettrico per la misura delle portate (1926); La matematica dei circuiti elettrici trifasi (1928); Sulla teoria dei trasduttori (1934); La matematica vista da un ingegnere (1935); La misura dei componenti simmetrici nei sistemi trifasi qualunque (1935); L’insegnamento dell’elettromagnetismo secondo moderni criteri (1936); Circuiti in regime stazionario (con Sartori, 1947); Qualità, quantità, grandezze (1952); Sulla teoria dei bipoli invariabili funzionanti in regime stazionario. Reti equivalenti (1973); un manuale di Elettrotecnica.

Complessi archivistici